Abito all'ultimo piano del quartiere dove sono nata ed ho una bellissima terrazza a tasca. Non l'ho sempre avuta, è stata costruita in un secondo tempo; E' grande e da lì si vede un panorama bellissimo!
Sono nascosta fra i tetti e lontana da occhi indiscreti posso prendere anche il sole, usando le giuste precauzioni, perché lassù batte forte e lui purtroppo non è più tanto sano come una volta.
Osservo questo tempo così strano....., oggi, per esempio, che siamo alla fine di ottobre, c'è un caldo come a maggio, con la differenza che non ci sono né i profumi, né i colori e neppure i frutti di questo bel mese. Gli alberi però hanno mantenuto il loro mantello di foglie ma con le caratteristiche dei colori autunnali: rossastre, ocra e verde pallido.
Non sono molte le terrazza a tasca qui intorno e qualche volta ho preso perfino il cannocchiale per scoprirne qualcuna, soprattutto per osservare la sistemazione dei fiori.
Quassù il sole è alto nel periodo estivo, ed infatti ho in maggior parte piante grasse, altri tipi di piante non resisterebbero alla calura estiva. Alla mia sinistra c'è una nuova pianta regalatami da un amico, è la pianta volgarmente chiamata "miseria"; mi piace è un bel verde e cresce velocemente, tanto che si riversa sul vaso accanto, quasi cercasse compagnia!.....
Sto pensando che l'estate è già finita, anche se questo caldo afoso ti inganna e rifletto che è da parecchio tempo che non vedo l'arcobaleno!
Eppure di temporali estivi ce ne sono stati tanti! Torno indietro con la memoria, ai miei quattordici anni; gironzolando con le amiche nella piazza proprio di questo quartiere, ricordo le corse per rientrare in casa velocemente all'arrivo del temporale, e rammento la parvenza bellissima dell'arcobaleno, che annunciava la fine del temporale. Tante pennellate colorate nel cielo, sembravano la tavolozza di un pittore! Poi di nuovo il sole bello alto che asciugava la piazza, le panchine e, a poco a poco, anche le pozze. Portava un messaggio di allegria, di bimbi in corsa a sciacquettare con gli stivali, che poi le mamme, meno contente, dovevano lavare. Adesso sto frugando nella memoria e non riesco a ricordarlo di recente. Dopo la pioggia, sono salita diverse volte in terrazza per vedere se l'impetuosità dell'acqua e del vento, lassù senza nessun riparo, avessero danneggiato i miei fiori, ed alzando il naso e gli occhi non ricordo di averlo visto di recente, né di aver notato niente che appartenesse ai colori della tavolozza di un pittore; l'ho trovato quasi sempre "incolore", quasi fosse stato maltrattato e per questo si rifiutasse di uscire a manifestare la sua conosciuta bellezza.
In questo momento sta passando un elicottero, vola piuttosto basso, almeno credo perché lo vede bene: è grigio, proprio come lo è oggi il cielo con questo caldo umido. Se sto seduta come adesso che sto scrivendo, vedo solo tetti e qualche volatile che di tanto in tanto si ferma sui bordi della terrazza, osserva e se ne va. Ma se mi alzo vedo anche le case e dal fuori le vedo tutte grigie, tutte sporche di smog. Non è certo un bello spettacolo, ma è uno dei risultati negativi del progresso di oggi.
Certo se uno abita in campagna non vedrà i tetti della città, ma sicuramente respira un'aria un po’ migliore, ma personalmente io amo la mia città, sono nata in questo quartiere, a due passi dal centro e non riesco a stare lontana da Piazza Signoria, o Piazza della Repubblica, e, pur vedendo il degrado di Firenze sempre più sporca, cerco aria fresca in terrazza le notti d'estate e guardo gocciolare i palazzi nelle giornate di pioggia invernale, quasi fossero lavati dallo smog, mentre con la fantasia mi sembra, quasi per magia, di respirare quell'aria antica e quei profumi che si creavano un tempo dopo la pioggia.
Una mattina voglio salire in terrazza all'alba, forse a quell'ora c'è un'aria diversa, un mondo diverso; anche se all'interno delle case le luci saranno già accese, forse la gente va a ritmi più lenti, forse è ancora un po' addormentata e il nervosismo non si è ancora impadronito di loro, forse riesco a fotografare con gli occhi anche un cielo diverso, con qualche pennellata di colore vivace e indefinito, forse...............
Fi, 06-11-1999 |