Non so dove collocare la razza umana alla quale io stessa appartengo.
Leggo atrocità disumane sotto il nome di follia e fredda malvagità.
Rifletto su quanto sia sottile quel limite oltre il quale si produce il
danno.
Nelle notti in cui faccio fatica a prendere sonno, mi rigiro nel letto e
poiché non dormo da sola, osservo la persona che riposa accanto a me e
mi chiedo se é davvero facile arrivare alla follia così come si apprende
dai mezzi di informazione o bisogna essere belve umane. Sono piena di
dubbi e preoccupata. Io, ad esempio, penso di essere una creatura
sensibile, sicuramente molto diretta, estroversa e forse dolce, ma alla
guida mi trasformo, specialmente se sono in ritardo. Credo che la più
alta componente dell’intelligenza sia il buon senso e so di non averlo
mai perso, almeno fino ad oggi, ma sono sempre più insicura visto che
persone considerate “sane” sono state capaci di nefandezze persino
dentro la propria casa.
Mi sembra di ricordare che l’uomo abbia compiuto anche atti altamente
nobili, ha un’intelligenza, sa costruire, studiare, realizzare, sa
riprodursi, una volta era capace perfino di amare…, possibile una così
viziata, fredda, perversa trasformazione? Almeno speriamo che non sia
contagiosa!
Ora non sono tormentata, sono triste e amareggiata, stringo forte quei
tre, quattro valori che mi porto addosso da sempre e cerco di rimanerci
aggrappata.
Sandra Carresi - Firenze 2007 |