Raramente ti vedo, e quasi sempre succede in maniera frettolosa, però ti sento telefonicamente, e sono io a cercarti. Accade sempre per parlare di problemi o sfoghi su aggiornamenti da me non condivisi inerenti al lavoro e agli ideali che in questi anni hanno fatto avvicinare sempre più la nostra amicizia e le nostre ideologie.
Sei sempre molto impegnato col tuo lavoro e quando ti chiamo, spesso ho la sensazione di sottrarti qualcosa, eppure non potendone fare a meno, compongo il tuo numero che ormai conosco a memoria. Il perchè è semplice: riesci a calmarmi internamente, anche se non sempre mi dai ragione.
La tua voce è sempre calma, hai buon senso, riesci a farmi argomentare dominando la mia passionalità al problema con la tua solita determinazione. Se posso rimproverarti qualcosa, è il tuo troppo -far buon uso del tempo. Mi piacerebbe, per brevissima durata , rubarti al Mondo, sedermi in un posto tranquillo ed esprimermi non solo sulla stessa passione di certe ideologie che da anni condividiamo, ma anche di cose più semplici e banali, come per esempio esternarti le mie attitudini, la mia natura; argomenti che d'altronde tu conosci già, ma vorrei che tu potessi dedicarmi un po' del tuo prezioso tempo e parlarmi consigliandomi, incoraggiandomi, nella maniera che solo tu, per la tua competenza e per carattere sai fare. Accetterei anche brutali critiche: ne rimarrei amareggiata, tu sai quanto io sia permalosa...., ma sarebbero sincere e veritiere , per questo te ne sararei grata. Dopo anni di amicizia, vorrei che tu fossi meno riservato sul tuo privato, anche se chiedendo , la tua spontanietà non viene mai meno in proposito; ma mi ritrovo sempre io a domandare, e questo a volte mi fa sentire un po' impicciona. Eppure ho sempre percepito la tua stima, l'amicizia e la tua pazienza; non ho capito se ho anche il tuo affetto. Questa mancata certezza mi ha reso più volte malinconica , rimarrà penso, un punto interrogativo fermo nella mia testolina. Ma se fossimo in quell'angolo del Mondo a parlare tranquillamente del meno e del più, ti chiederei, se fra tante componenti che hanno visto maturare la nostra amicizia esista anche l'affetto.
Probabilmente sorrideresti e diresti: banale, -è ovvio -; o forse indosseresti quella freddezza che ti rende così severo e professionale e alzandoti mi lasceresti senza risposta.
Fi, 28-09-1999 |